La mamma risponde… allattamento
Lucia, mamma di due bambine, psicologa e peer counsellor per
l'allattamento al seno, risponde alle domande delle mamme relative
all'allattamento.
Saranno pubblicate sul prossimo numero.
1- Buongiorno, ho un bimbo di 4 mesi e visto che a breve dovrò
tornare al lavoro (per 5 ore circa), mi sto informando su come fare per tirare
il latte e lasciarlo al mio bimbo, perché vorrei continuare ad allattarlo
esclusivamente fino almeno ai 6 mesi. Come posso iniziare, e come fare per
congelarlo e poi per usarlo quando non ci sarò e lui starà con mia madre? Luisa
Ciao Luisa, il ritorno al lavoro porta sempre un po' di
scombussolamento, e l'idea di continuare a lasciare il tuo latte per il tuo
piccolo mi sembra ottima, aiuterebbe sia lui che te a gestire questo delicato
passaggio, allora vediamo come puoi fare. Potresti iniziare a spremere il latte
fin da ora, per lasciare una piccola scorta in congelatore, e così inizierai a
prendere confidenza con il tiralatte. A volte ci vuole un po' per riuscire a
fare amicizia con questa macchina, non sempre dal primo tiraggio si riesce a
ricavare molto latte, quindi non bisogna scoraggiarsi ma essere determinati!
Per spremere il latte in modo agevole ci sono alcune accortezze da tenere in
considerazione: cerca una stanza tranquilla, appartata, sapendo che il riflesso
di emissione può essere inibito da ansia e nervosismo. Puoi anche tirare il
latte mentre allatti il tuo bambino, attaccando il seno libero al tiralatte, e
sfruttando così la calata del latte provocata dalla forza della sua suzione. Se
lui non c'è, o quando dovrai tirare il latte mentre sei al lavoro (magari a
metà mattina, per evitare ingorghi e continuare a fornire il latte al tuo bimbo
per il giorno successivo), puoi portarti dietro una sua foto, o una copertina
col suo odore, che ti agevoli il compito.
Riguardo a quale tiralatte prendere, dipende dalle tue esigenze. A
casa puoi iniziare a prendere confidenza con un tiralatte elettrico, che puoi
affittare in farmacia o nei negozi di articoli sanitari, poi quando sarai
tranquilla potresti usare, al lavoro, un tiralatte manuale che è più facile da
portarsi dietro.
Una volta che hai ottenuto il latte, mettilo in frigorifero o nel
freezer, in un contenitore di plastica o di vetro o in un’apposita bustina di
plastica. Non aggiungere mai del latte a temperatura ambiente ad un contenitore
contenente latte già raffreddato. Raffredda prima anche la seconda parte, poi
uniscili. Quando metti il latte in freezer, non chiudere i contenitori finché
il latte non è del tutto congelato. Congela il latte in piccole quantità, da 60
a 120 ml, per non avere sprechi. Metti etichette su ogni contenitore con la
data di spremitura, e usa prima i più vecchi. Quando scongeli il latte, usalo
al massimo entro 24 ore. In frigorifero puoi conservarlo per qualche giorno (da
5 a 8 gg, sul ripiano ma in fondo, non nello sportello), a temperatura ambiente
(tra 19° e 22°) per 6-10 ore, a 25° gradi per 4-6 ore, mentre in una borsa
frigo con le mattonelle ghiacciate (circa 15°) puoi conservarlo fino a 24 ore.
Per conservazioni più lunghe: fino a 2 settimane nello scomparto del ghiaccio;
per 3-4 mesi nel congelatore verticale con sportello separato dal frigo; per 6
mesi o più nel congelatore a pozzetto (a -19°).
Per riscaldare il latte che era conservato in frigo (il latte
refrigerato tende a separare la parte acquosa da quella grassa, ma basta
scuotere dolcemente) si può lasciare sotto l’acqua corrente calda per qualche
minuto, fino a quando raggiunge la temperatura ambiente, o lasciarlo in ammollo
in un pentolino contenente acqua riscaldata sul fornello, ma NON metterlo mai
direttamente sul fornello acceso, perché con un calore troppo elevato molti
preziosi componenti possono venire distrutti. Eviterei anche il forno a
microonde che può essere pericoloso (anche se esternamente sembra a temperatura
ambiente, all’interno ci possono essere parti del latte a temperatura molto più
elevata, e il bambino può bruciarsi). Per scongelare il latte che era nel
freezer, si deve mettere sotto acqua corrente dapprima fredda, e aumentando man
mano la temperatura. Se si vuole usare il pentolino, bisogna usare acqua
tiepida cambiando l’acqua non appena si raffredda troppo. Una volta scongelato
il latte, se il barattolo non viene aperto, si può conservare in frigo per 24
ore; il latte scongelato NON si può ricongelare!
2- Salve, mi chiamo Michela e ho partorito quasi 3 mesi fa,
allatto la mia piccola Diana solo con il mio latte, e vorrei continuare a
lungo. Però sono un po' preoccupata, da qualche giorno sento che verso sera il
mio seno è piuttosto sgonfio, la bimba sempre da qualche giorno è agitata alla
sera, vuole stare attaccata tantissimo e solo dopo ore si addormenta. Temo che
il latte stia finendo, o diminuendo molto, inoltre nell'ultima settimana è
cresciuta meno del solito. Che succede?
Ciao Michela, verso i 3 mesi (o anche prima o anche dopo!) spesso
capita che le mamme che allattano abbiano i tuoi stessi “sintomi”, ma non
significa affatto che il latte sta finendo! Anzi, è una bellissima notizia,
perché significa che la produzione del latte, da ormonale, si fa a richiesta,
quindi la comunicazione tra il tuo bambino e il tuo seno è perfetta, il seno
produce solo quello che il bambino chiede, ormai è tarato su quella quantità
(fino al prossimo scatto di crescita!) e non ci sono “sprechi”, diciamo. Spesso
il seno smette di gocciolare, anche se fino al giorno prima lo faceva, e tante
mamme si spaventano, oppure non riescono più a tirare la stessa quantità di
latte. Il latte per il vostro bambino c'è come prima, solo che viene prodotto
al momento, perché il meccanismo della lattazione è perfetto! Se la tua bimba
vuole stare attaccata al seno per molto tempo alla sera forse è perché si sta
avvicinando lo scatto di crescita, ma ti assicuro che non hai nulla da temere
per la tua produzione.
3- Aiuto! Da ieri ho dolore al capezzolo e anche ad una parte del
seno, non ho ragadi ma un puntino bianco sul capezzolo, e il lato interno del
seno mi fa male come se avessi preso una botta... Cosa sta succedendo? Il mio
Andrea ha 4 mesi e mezzo e ciuccia come sempre, ma mi fa male! Stella (N.B.
Questa domanda, arrivata in redazione, necessitava di una risposta celere e
abbiamo provveduto a rispondere privatamente prima di tutto, perché si trattava
di una situazione da risolvere in fretta)
Ciao Stella, credo proprio che si tratti di un dotto ostruito. Un
dotto ostruito si manifesta con una zona dolente o anche solo sensibile (come
se fosse “spellata”), o con un nodulino, ma senza febbre. Può succedere se il
bambino non riesce a drenare bene tutte le zone del seno, e in questo si può
aiutare cambiando spesso posizione di allattamento, in modo da fargli stimolare
il seno in tutti i quadranti. Spesso si ha un puntino bianco sul capezzolo, che
è il “tappo” del dotto, ciò che impedisce al latte di fuoriuscire, e in questi
casi si consiglia di bucarlo con un ago sterile, anche se a volte anche solo la
suzione dei bambino lo fa saltare. Il dotto ostruito si tratta come un inizio
di ingorgo, anche perché potrebbe diventarlo se non viene risolto: allattare
spesso da quel lato, in una posizione tale che il mento del bimbo sia rivolto
verso la zona dolente, fare impacchi caldi prima della poppata e freddi dopo,
per decongestionare. Attenzione a non indossare reggiseni troppo stretti, a non
fare pause troppo lunghe tra le poppate, e alla stanchezza eccessiva.
4- Buongiorno. Allatto mia figlia Arianna che ha quasi un anno, e
intorno a me tutti iniziano a dirmi (anzi, lo fanno già da un po') che è ora
che smetta di allattarla, perché rischio di rendere difficile il distacco se
vado ancora oltre. Io non vorrei smettere, mi piace allattare la mia bambina e
lei ne ha tanto bisogno ancora, ma mi faccio delle domande perché non vorrei
procurarle dei problemi se andiamo avanti... Quale è la verità? Grazie. Angela
Ciao Angela, innanzitutto complimenti per aver allattato la tua
piccola fino a qui! Credo che sia un dono bellissimo, ogni giorno è importante,
sia per te che per lei. Purtroppo nella nostra società non viene riconosciuta
l'importanza di questa relazione tra mamma e bambino, e anzi viene vista come
una rarità (tutte le mamme danno il biberon), o come un vizio che si dà (se lo
allatti diventerà un mammone), o comunque qualcosa di molto aleatorio (chissà
se avrai il latte, se sarà nutriente?). Quando si va oltre i primi mesi, le
difficoltà aumentano, perché il pregiudizio si fa più prepotente, non ci sono
molti bimbi allattati ancora dopo l'inizio dello svezzamento, quindi la volontà
della mamma di continuare viene vista come una stramberia, una cosa strana che
porterà dei danni sia alla mamma che al bambino. In realtà, questi sono tutti
pregiudizi culturali infondati, a cui non sono immuni, ahimé, neanche gli
operatori sanitari e gli psicologi, che invece, a mio avviso, dovrebbero
conoscere la fisiologia dell'allattamento, l'importanza biologica e
psicologica, e promuovere questo importante atto. L'Organizzazione Mondiale per
la Sanità (OMS) raccomanda di allattare esclusivamente al seno per ALMENO i
primi 6 mesi di età, poi di continuare ALMENO per i primi due anni del bambino
e, se mamma e bambino lo desiderano, finché vorranno.
Quindi, cara Angela, la verità è che allattando ancora la tua
bambina tu le fai un dono molto prezioso, sia in termini di salute fisica (il
tuo latte è sempre un alimento perfetto per la tua bambina, si adatta alla sua
crescita perché è un alimento vivo e pieno di anticorpi) che in termini di
salute psichica. Il legame di allattamento permette alla tua bambina di
crescere sana e sicura, e non il contrario, perché è nella sua natura
richiedere di attaccarsi al seno. I bimbi di tutto il mondo, di tutte le
epoche, sono stati allattati per anni, quando non esisteva il latte
artificiale, l'età media di abbandono spontaneo del seno è tra i 3 e i 5 anni,
e infatti se ci pensi i denti “da latte” sono chiamati così proprio perché sono
i denti che ci sono quando il bimbo prende ancora il latte. Quando cadono?
Verso i 6 anni.
Insomma, credo che tu possa andare avanti molto serenamente,
ascoltando soltanto i tuoi desideri e quelli della tua bambina, perché la
relazione di allattamento riguarda solo te e lei, e sapendo di non farle danni
ma un dono prezioso, potrai evitare di farti condizionare dai pregiudizi della
gente!
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