martedì 14 gennaio 2014

Me lo leggi...?

ELIANTA

Salgo lungo il sentiero che conduce all'Abazia... si entra da una porta in noce massiccio che si trova lungo le mura.... da lì si arriva agli edifici "bassi" una sorta di chiesa minore.... poi sali infinite scale... buie, umide con odore di muffa e incenso... muschio e legno bagnato...e arrivi infine all'Abazia.... artigliata sul costone della montagna.
Non so perchè hanno voluto che venissi fin qui... nulla mi è stato spiegato...nulla mi è dato sapere....Percepisco strane sensazioni...non tutte rassicuranti.... mi è stato chiesto di portare con me la sacca dei medicamenti... ma loro hanno monaci ben più preparati di me.... Chi mi accompagna è un monaco con lo sguardo serio e la fronte aggrottata... pare muto... non mi ha rivolto verso da quando è arrivato!.... anche se ho tentato in ogni modo di far conversazione, non sono riuscita a cavargli nemmeno un cenno.......... Passiamo oltre il chiostro.... svoltando a destra, ci addentriamo in uno stretto vicolo percorso da una corrente di aria fredda che mi rammenta la stagione in cui siamo.... i faggi, oltre l'abazia, hanno assunto i colori dell'autunno... sono rossi, gialli con rari punti di marrone.... sbuchiamo in un cortile e capisco di trovarmi nell'ala delle celle....e continuo a domandarmi per quale motivo sono stata convocata in questo luogo.... da sola... senza Costalvo.... senza Isnaja..... un luogo di monaci.... precluso alle donne.....
Non ho paura... sono perplessa e curiosa.... Da una porta sul fondo del cortile esce un monaco che mi ricorda la cartapecora...non c'è un punto del suo viso libero da rughe....non ha più denti... nè luce negli occhi....
""Vieni Miriam! fai presto!!""  Lui sa il mio nome ma sono sicura di non averlo incontrato mai!!!!... Mi accompagna in una cella e, quello che mi trovo davanti, mi lascia senza fiato..... Tante cose avevo pensato... immaginato... creduto... ma non di trovarmi al cospetto di una donna in chiaro procinto di partorire!!!!
""Non possiamo fare nulla per lei.... è giunta sin qui da oltre confine.... l'ha trovata nel bosco Fratel Baldo.... non riesce a far nascere il suo bambino... l'Abate ha pensato che forse era meglio chiamare te..... ""
....Sapevo cosa fare quando i bambini non sono messi nel giusto verso... mi attendeva una lunga notte... senza la certezza di una lieta conclusione... Mi accostai al giaciglio e chiesi alla donna quale fosse il suo nome.... "Nicla" ... mi disse anche che se il bambino fosse vissuto e lei no.... se fosse stato maschio, si sarebbe chiamato Celestino come suo padre, se fosse stata femmina Elianta.... come sua madre....
Feci il possibile.... e tentai l'impossibile.... Nicla non riuscì a vedere il volto di sua figlia.... ma Elianta vide l'alba del giorno dopo.... era minuta.... debole.... ma respirava bene.....
I monaci non sapevano cosa fare con la piccola... così, d'istinto, dissi che l'avrei portata con me, che mi sarei occupata io di lei.... in fondo era solo un po' più piccola di Arkana.... e Isnaja e Costalvo mi avrebbero aiutata..... E così ebbe inizio la tua vita... in un'Abazia.... in una notte d'autunno.... tra odore d'incenso e ceri accesi....... Spero tu possa riconoscerti... e ... magari spiegarti in questo modo la tua grande empatia e sensibilità......  
   Miriam di Montebello 



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