sabato 7 dicembre 2013

Lo svezzamento

Lo svezzamento



Il termine svezzamento viene usato con due significati diversi: iniziare ad introdurre nella dieta del bambino altri cibi diversi dal latte materno, e smettere di allattare. Le due cose sono molto diverse, ma sicuramente correlate, perché il processo che inizia quando si propongono al bambino cibi diversi dal latte non può che concludersi, prima o poi, con la fine dell’allattamento al seno.
Ho allattato le mie bambine in modo esclusivo almeno fino a 6 mesi, ma non ricordo esattamente fino a quando! So però che già prima dei 6 mesi le mettevamo a tavola con noi, sul seggiolone, in modo che non si sentissero sole quando mangiavamo, e loro si intratteneva ciucciando carote, sedano e finocchi crudi (non avevano ancora i denti!). Verso i 6-7 mesi, quindi, abbiamo iniziato a far loro assaggiare le cose che mangiavamo noi, cose semplici e cucinate in modo sano, naturalmente. Le mie bimbe assaggiavano tutto e sembravano molto contente. Naturalmente, al di fuori di quei piccoli assaggi, tanto latte di mamma a volontà! Ho iniziato il percorso di svezzamento, anche quello della mia prima bimba, senza preoccupazioni o ansie, perché il fatto di allattare ancora a richiesta mi dava la certezza di assicurare a mia figlia tutto ciò di cui aveva bisogno. Quasi sempre poppavano prima di sedersi a tavola con noi, così erano tranquilla, con la fame soddisfatta, e pronte ad assaggiare nuove cose e a fare esperimenti. Per un po’ di mesi si può dire che non abbiano mangiato veramente, ma si divertivano e giocavano, sperimentando nuovi sapori. In realtà non so dire neanche quando abbiano iniziato a mangiare veramente, perché ho sempre cucinato le stesse cose per tutti, e loro assaggiavano da noi e mangiavano quanto volevano. Si facevano capire benissimo quando non ne volevano più! E poi chiedevano un supplemento di latte di mamma, naturalmente! Non so nemmeno quanto mangiassero, perché preparavo dosi abbondanti senza pesare e misurare, e così era tutto più semplice. Ho provato due volte a preparare il brodo vegetale per la mia prima bimba, ma non ha voluto assolutamente mangiarlo, così ho deciso che avremmo deciso noi (io e lei) cosa, come e quanto. Alla seconda non l'ho neanche proposto. È andato tutto benissimo per entrambe, il momento del pasto è sempre stato sereno, per tutti. Entrambe le mie piccole hanno iniziato a mangiare da sole con le posate molto presto, non le ho imboccate quasi mai, facevano da sole, prima con le mani, poi con le loro forchettine e cucchiaini. Certo, alla fine del pasto sotto il seggiolone trovavo di tutto, ma se ci si organizza con un tappeto o qualche giornale per pulire più agevolmente dopo, la fatica non è troppa.  Ci sono stati, e ci sono tutt'ora, i giorni in cui non hanno molta fame o chiedono un'altra cosa, diversa da quella preparata per tutta la famiglia, e in quei casi non le forzo mai a mangiare, offro loro qualcos'altro di sano perché penso che la cosa più importante sia non creare tensioni legate al cibo, e continuare ad alimentarsi bene, anche se con cose che non si sarebbero offerte a cena, come ad esempio latte di riso e cereali!
Dopo la mia esperienza, dunque, ecco qualche dritta e qualche principio importante per approcciarsi ad uno svezzamento guidato dal bambino:
-  Aspettare i 6 mesi del bambino. Che si allatti al seno o con formula, il latte è l'alimento che deve rimanere preponderante per tutto il primo anno di vita del bambino, e l'unico nei primi 6 mesi di vita. L'interesse che il bambino mostra (spesso) nei confronti del cibo, prima di questa età, è curiosità, sana e giusta, ma ciò non vuol dire che il suo organismo sia pronto. Anche l'OMS raccomanda di attendere ALMENO i 6 mesi compiuti del bambino, senza fretta.
- Se si aspettano almeno i 6 mesi del bambino, non c’è bisogno di preparare cose speciali per iniziare lo svezzamento, perché a differenza di un lattante di 3 mesi, a 6 mesi i bambini possono già masticare piccoli pezzi di cibo (anche se non hanno ancora i denti!), e quindi ciò rende possibile adattare il nostro pasto anche a loro, senza troppe difficoltà. Non c’è neanche bisogno di usare piatti o bicchieri particolari, ne basterà uno infrangibile, e se un bambino non ha mai usato il biberon, può tranquillamente crescere senza usarne mai uno! I piccoli sanno bere dal bicchiere anche appena nati, quindi a maggior ragione basta procedere con calma, senza beccucci o altre particolarità!
- Dopo i 6 mesi, valutare se il bambino è pronto, osservando se sono presenti i giusti segnali: sta seduto da solo senza appoggi? Ha perso il riflesso di estrusione (il movimento che fa la lingua dei neonati per cui spinge via tutto ciò che di non liquido arriva in bocca)? Porta da solo le cose alla bocca? È interessato al cibo? Se le risposte sono tutte sì, si può partire a proporre ciò che mangiamo noi, purché sia sano.
- Cosa si intende per sano? Niente fritti, intingoli troppo unti, moderare il sale, limitare al massimo i dolci, niente miele prima dei 12 mesi per il rischio botulino. Per il resto, tutto può essere offerto ai nostri bimbi come assaggio. I cibi che solitamente vengono considerati “allergizzanti” possono essere offerti come gli altri, senza aspettare, ma facendo attenzione alle possibili reazioni allergiche. Se siamo genitori allergici è più probabile che anche i nostri bimbi lo siano, ma non è detto, comunque offrendo piccoli assaggi ci faremo un'idea degli alimenti che sono da evitare;
- Mai forzare il bambino a mangiare qualcosa: se non gli va forse significa che non è pronto, alcuni bambini iniziano a mangiare ben oltre i 6 mesi, e forse può avere dei problemi di allergia che lo portano a preferire il latte materno per tutto il primo anno di vita e oltre.
- Con lo svezzamento naturale inizia un graduale allontanamento dal seno, che si concluderà con la fine dell’allattamento, ma che può impiegare anche diversi mesi o addirittura anni per compiersi! Il tutto avverrà così gradualmente che piano piano il bambino aumenterà la quantità di cibo diverso dal latte, facendo diminuire il nutrimento che ottiene attraverso il seno, senza quasi accorgersene!
- Anche durante il secondo anno di vita il latte materno è un’ottima fonte di nutrimento, e oltre a questo l’allattamento costituisce anche un mezzo di legame col bambino, quindi non c’è alcun motivo per interromperlo, se la mamma e il bambino lo desiderano.
Che dire di più, anche in questo caso credo che non si possa sbagliare se ci si fa guidare dal nostro intuito e dal comportamento del nostro “saggio” bambino, evitando di seguire consigli (sì, anche quelli del pediatra!) se ci sembrano non adatti a noi e al nostro bambino, naturalmente in assenza di patologie! Buon appetito! J
Mamma Lucia
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