Perché si porta?
La domanda ''perchè
porti'' mi è stata fatta tante volte, per lo più da persone nella fascia d'età
tra 25 e 50 anni, generazioni in cui l'uso del passeggini, box, girelli e poi
di marsupi è stata la base del crescere un figlio ''per non dargli il vizio ''!
Generazioni dove i pediatri, le mamme e i conoscenti ti dicevano che se un
bambino viene preso su ogni volta che piange diventa viziato! Tutto a favore
delle multinazionali, che hanno inventato questi strumenti per venire incontro
a una generazione di mamme lavoratrici,che volevano essere emancipate. Ma
queste soluzioni sono veramente il meglio che possiamo offrire oggi ai nostri
figli solo perchè lo dice la pubblicità o l'amica della mamma?
Vediamo
cosa succede nel mondo, come vivono la maternità le donne dei paesi ''non civilizzati''
(ad alto contatto) per poi poter andare ad analizzare e confrontare il nostro
modo (a basso contatto) di rapportarci ai figli e quali conseguenze portano.
(tratto dal libro portare i piccoli)
I
bambini nelle società ad alto contatto non piangono quasi mai, questo perchè
vivono immersi nel ritmo della vita della loro tribù e i loro bisogni vengono
prontamente soddisfatti. Voglio aprire con le mamme dello Zimbawe, dove il
bambino ha DIRITTO per tre anni dalla nascita, di vivere in groppa a sua madre.
Questa ''Groppa'' non è un termine spregiativo; si tratta della rupe sulla
schiena del mondo. Nei linguaggi Bantu viene descritta con una parola propria,
perchè si tratta di una parte importante della schiena. Il bambino si trova
''incollato'' sul continente schiena in groppa, in quel luogo, che serve per
spiccare il volo, nel luogo di partenza nel viaggio per la vita. Gli eschimesi
Netsilik vengono descritti come popolazione equilibrata e serena, nonostante le
condizioni ambientali avverse in cui abitano. Portano i propri neonati nel
cappuccio del cappotto della madre vestiti soltanto con un pannolino di karibu
e viene portato fino a quando non ha assunto una maturità mentale che viene
chiamata ihuma. Anche in questa popolazione le necessità del bambino vengono
prontamente soddisfatte e le madri imparano presto a interpretare le richieste
attraverso il contatto. Gli Yequana nell'Amazzonia sono una popolazione di
persone piccole ma forti e sanno dosare le proprie energie in modo ottimale.
Non le sprecano mai in pensieri o tensioni. I loro bambini non litigano, non
vengono puniti e sono molto obbedienti. Dopo la nascita restano a contatto con
la madre che li porta con se fino a quando non sanno gattonare, vengono
allattati a richiesta e dorme con lei fino ai tre o quattro anni. Nonostante
tutto questo contatto però il bambino non riceve molte attenzioni dirette, fa
parte del mondo della madre ma non ne è il centro. I bambini vivono in una
comunità di adulti sereni e rilassati. Arapesh e Mundgumor in Papua nuova
Guinea, sono due popolazioni che portano in maniera molto differente; Gli
Arapesh portano i bimbi in una rete o cesta che la madre si appende alla testa,
la borsa è molto morbida. imbottita di foglie e il bambino è sdraiato in
posizione orizzontale-fetale. La parola per questa borsa è la stessa che usano
per utero e secondo questa popolazione ci sta comodo come nell'utero materno.
La rete è elastica e non costituisce un limite tra bambino e madre. I Mundgumor
invece mettono i bambini in una cesta grezza e dura dove sono costretti a stare
con le braccia incastrate lungo il corpo, addosso alle pareti dure. La cesta
non fa passare il calore del corpo della madre. I bambini vengono portati in
giro solo per assenze lunghe, per brevi periodi la cesta viene appesa nella
capanna e i bambini sono lasciati soli. Quando inizia a gattonare viene
lasciato a se stesso e anche quando viene portato a spalle dei genitori non
viene tenuto ma deve aggrapparsi ai capelli per non cadere. Questo modo così
differente di portare viene dato dai diversi valori sociali delle tribù, l'uomo
e la donna ideali dei Mundgumor sono guerrieri duri e intransigenti, i
componenti della società docili non vengono accettati; invece gli Arapesh sono
una tribù molto pacifica. Gli Anbarra, aborigeni australiani considerano i loro
neonati a rischio perchè la loro pelle non è ancora scura. Adagiati in una
culla di corteccia, vengono allattati senza essere presi in braccio e la madre
è molto limitata nelle sue attività perchè in questo modo non può andare a
raccogliere la frutta. Il bambino in questa fase riceve poco contatto corporeo
ma molti contatti sociali. La culla viene portata da altre persone e se piange
viene allattato o cullato e riceve molte attenzioni. Dopo alcune settimane non
viene più utilizzata la culla e il bimbo viene preso in braccio e portato sul
fianco o sulla spalle senza che gli venga sostenuta la testa, a sei settimane
riesce già a controllarla completamente. Sta in braccio a tutti e viene
incoraggiato a sorridere, non è mai solo ed è sempre in mezzo alle attività
della tribù. A sei mesi messi a spalle della madre che va a raccogliere frutta
riescono già a tenersi da soli, senza che la madre li aiuti, i bambini europei
riescono a farlo al più presto attorno all'anno di vita. Detto questo sulle
varie popolazioni viene più facile capire quali effetti positivi si hanno a
portare i bambini a stretto contatto sia in fatto di carattere sia per quello
che riguarda il lato dell'inserimento nella società!
Leggendo
i vari modi di allevare i figli delle varie popolazioni, quali bambini
cresceranno diventeranno degli adulti sereni e con meno stress? Non di sicuro
un bimbo che viene lasciato piangere per delle ore fino a quando rassegnato
impara a non esprimere più le sue necessità.. Sfortunatamente nella nostra
società di adulti iper indaffarati, dove non si ha il tempo da dedicare ai
propri figli, stiamo inconsapevolmente crescendo delle generazioni di bambini
stressati e infelici, capricciosi e che non conoscono i veri valori della vita!
Ormai tutti i giorni mi capita di vedere madri con bimbi di 6/7 mesi nel
passeggino, che pur di non sentir piangere quella creaturina mettono qualunque
genere di video su cellulari o tablet e li piazzano davanti a questi oggetti..
Il bimbo ammaliato da colori e suoni si dimentica che aveva bisogno della sua
mamma e smette di piangere.. Sento ancora troppo sovente di mamme che dicono
orgogliose di aver sempre dato degli orari per le poppate e alla sera l'ultima
era di latte artificiale, così il pupo dorme fino al mattino senza svegliarsi,
poi a 4 mesi niente più seno perchè se no resta mammone e viziato... E ancora
neonati lasciati a disperarsi perchè se no poi piange solo per essere preso in
braccio e gli resta il vizio... Tutto dove ci si gira si sentono mamme, amiche,
conoscenti e perfetti sconosciuti che pronunciano le fatidiche parole
''altrimenti lo vizi''... Facciamoci una domanda allora: Che cosa vuol dire
viziare?
Mamma
1:
Allatta
a richiesta e prosegue l'allattamento anche fino all'anno e oltre; porta il suo
bimbo in fascia, vicino al suo cuore (occasionalmente usa il passeggino) lascia
che possa dormire nel lettone o comunque nella stessa stanza, pronta a
rispondere ai bisogni del proprio piccolo; gioca con lui, gli legge una storia
o se ne inventa una esce per portarlo al parco e passa molto tempo a coccolarlo
Mamma
2:
Allatta
ad orario o decide di non allattare e usa latte artificiale cerca di tornare al
lavoro il prima possibile prende il figlio in braccio solo se necessario
passeggino, girello e box sono per lei indispensabili tutte le volte che esce
compra qualcosa al figlio, principalmente giocattoli per non sentirlo
''frignare'' come dice lei non ha tempo da dedicare ne per leggere o giocare
col figlio ma tanto non ne ha bisogno, ha tutti i giochi che vuole, anzi oggi
tornando da lavoro passo dal giocattolaio
Quale
bimbo crescerà viziato? Il figlio della mamma 1 o quello della mamma 2? Io
credo quello della mamma 2, abbracci e contatto non fanno il bambino un
viziato!
Ma
torniamo all'inizio: PERCHE' SI PORTA? Oltre a tutti i benefici psichici che il
portare ha sul bambino, si hanno anche i benefici fisici: usare una fascia (da
notare bene fascia NON marsupio classico!) previene la displasia all'anca, il
bambino assume una posizione fisiologica; ormai ci sono molti medici che
consigliano per la displasia l'utilizzo di una fascia o marsupio ergonomico.
Quando il piccolo soffre di coliche o reflusso, stare tutto fasciato, a
contatto con il calore, l'odore e il battito del cuore della mamma lo aiuta a
stare meglio, si rilassa e aiutato dalla posizione (in questo caso
rigorosamente verticale) a stare meglio; Rilassandosi riesce a liberarsi dei
gas bloccati, invece per il reflusso stare in quella posizione fa si che non
torni su l'acido dallo stomaco. In entrambi i casi si ha un effetto positivo
anche sulla mamma, che riuscendo ad avere le mani libere e sentendo che il
bimbo comincia a calmarsi, si rilassa e questo crea un circolo ''vizioso'' (in
positivo) mamma calma- bimbo calmo- mamma rilassata. Oltre agli aspetti
psico-fisici ci sono altri benefici che non sono da trascurare come ad esempio:
Mamma con due figli di età ravvicinate, ognuno ha bisogno di lei in modi
differenti e nei momenti meno opportuni.. Magari il piccolo vuole dormire e il
grande vuole mangiare.. uno piange, l'altro si innervosisce e la povera mamma
non è nel pallone.. nessun problema, tira fuori la sua fascia e in un attimo il
piccolo dorme e lei può cucinare mentre magari riesce anche a giocare con il
grande! Alzino la mano le mamme che hanno almeno una volta imprecato contro una
città non a prova di passeggino, con scale e nessun ascensore, marciapiedi
strettissimi e senza rampe con tanto di gradino alto 20 cm! A me il primo
esempio che viene è Roma e la sua metropolitana! Avrei lasciato il passeggino
in hotel e con la mia bella fascia sarei andata ovunque! Invece ancora non le
conoscevo con la prima figlia e la vacanza di una settimana a Roma è stata un
continuo maledire la metropolitana e i pulman! Non oso immaginare che vita
facciano i disabili in certe città... L'utilità maggiore della fascia nella
nostra società è però per le situazioni di uscita per compere o per fare una
passeggiata; quante volte vi è capitato che dei perfetti sconosciuti, per la
maggior parte persone anziane, si avvicinino ai vostri figli per baciargli
mani, piedini o guanciotte? Con la fascia il problema è risolto con la maggior
diplomazia ed evitando di offendere qualcuno! Il piccolo è al sicuro nella
fascia e nessuno sconosciuto oserà baciare il bimbo così ben protetto, al
massimo sposteranno i lembi della fascia ma non avvicinerebbero così tanto il
viso al corpo della madre (soprattutto se il bimbo è portato avanti proprio
sopra al seno!). In più la fascia funge da schermo contro gli eccessivi stimoli
del mondo che ci circonda, tutti i vari stimoli del mondo ''esterno'' arrivano
attutiti dallo schermo protettivo creato dalla fascia stessa! Ultimo ma non
meno importante (anzi!) è la salute della schiena di chi porta; chi ha usato i
marsupi tradizionali sa bene quanto male facciano a schiena e spalle dopo un
pò; e anche chi tiene tanto i figli in braccio sa bene di che tipo di male stò
parlando! Portando i bimbi in fascia invece si ha una distribuzione del peso su
tutto il busto, spalle, schiena e vita vengono egualmente caricate del peso del
piccolo! Una corretta fasciatura può far si di non sentire affatto il peso di
un bimbo di 10/12 kg, tutto stà nell'imparare a usare correttamente la fascia,
sistemando bene i lembi di tessuto. Queste sono le motivazioni per cui io porto
e spero che anche chi leggerà questo articolo capirà l'importanza non solo del
portare (siamo della famiglia dei primati, è nel nostro DNA) ma anche di
riuscire a modificare il modo che la nostra società ha nel classificare come
vizio il manifestare l'amore che si ha per i propri figli!
Buon
viaggio nella vita di genitori!
♥ Mamma
Fabiola ♥

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