venerdì 6 novembre 2015

Pensieri di mamma. Mamma si è





Pensieri di mamma

Riflessioni e considerazioni di una mamma inaspettata.






Mamme si è

Ho scritto e cancellato questo articolo più volte perché scrivo in una veste a me lontana: quella di mamma.
Nella mia vita avere un figlio era probabilmente l’ultima delle cose che avrei pensato di fare. A dire il vero non ho nemmeno amato tanto i bambini, li trovavo rumorosi, appiccicosi e cercavo di tenermene lontana. Quando ho scoperto di essere incinta ho percepito immediatamente dentro me stessa un tutt’uno con il mondo che mi circonda e ho capito che era la cosa più naturale che potesse succedermi. Siamo donne e la natura ci rende madri senza che noi possiamo deciderlo prima: siamo donne e siamo madri.
Tutti gli interrogativi, le paure e i dubbi di poter fare qualcosa di sbagliato sono compensate dalle risposte dei nostri figli, abbiamo imparato ad ascoltarli? Credo che sia questo che noi mamme 2015 possiamo imparare dal passato: chiudere un occhio verso suggerimenti e apprensioni che arrivano dal mondo esterno e aprire il cuore a ciò che ci stanno dicendo i nostri figli. Loro i segnali ce li mandano, sappiamo ascoltarli?
La difficoltà maggiore per riuscire a captare i segnali che ci mandano è quella di districarsi tra i mille consigli che si ricevono, spesso di segno opposto, spesso da persone nate in epoca di guerra, spesso in momenti delicati come quello dell’allattamento, del divezzamento o della messa a nanna, che creano scompiglio in noi e ci costruiscono muri di dubbi.
Credo però che il nostro punto forte sia proprio questo spazio qua, la Rete.
Ho trovato più comprensione in Rete che nella quotidianità delle famiglie di origine che applicano schemi vetusti a bambini nati nel terzo millennio. È stato faticoso liberarsi dai retaggi che ci portiamo dietro e dalle tante incompetenze che girano intorno alla crescita dei neonati, ma se ci riusciamo siamo libere. Libere come donne, libere come mamme. Libere di sbagliare e anche di avere ragione.
Molte mamme, come me, sono alla loro prima esperienza e non sanno assolutamente nulla di bebè e il mondo che li circonda. Avere un luogo in cui potersi incontrare, consigliare, sfogare, accettare, contenere, abbracciare… è qualcosa di fondamentale. Le donne, è vero spesso sono competitive, ma sanno anche essere sorelle e di sostegno l’una per l’altra.
Ecco, è questo che vorrei dire in questo primo articolo: dobbiamo recuperare la dimensione di sorellanza tra donne, andata persa anche perché la cultura maschile competitiva della nostra società ci ha imposto di essere un po’ uomini per poter accedere alla società.
Non si tratta di recuperare un femminismo d’altri tempi, ma semplicemente di ricordare a noi stesse che siamo donne. E siamo mamme. Sempre. Anche quando non abbiamo figli. Perché la maternità è un approccio di comprensione, di contenimento e di accoglienza di cui abbiamo tanto bisogno in questo periodo storico.
Mamme non si diventa.
Mamme si è.


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