Latte di Mamma e ….
Rubrica sull’allattamento materno a cura di Maria Di Maggio, mamma di
due bambini, fondatrice del gruppo fb ”Noi Mamme che allattiamo anche dopo i 6
mesi” https://www.facebook.com/groups/192018677479573/
Care Mamme,
questo mese
affrontiamo un tasto dolente, ossia il sonno e di conseguenza l’allattamento
notturno. Facendo quattro chiacchiere tra Mamme al Bar, piuttosto che al Parco,
sembra che i Figli delle nostre Amiche dormano tutta la notte e invece a noi
povere disgraziate ci siano capitati marmocchietti che di farci dormire la
notte non se ne parla. Ebbene io facevo, e sottolineo facevo, parte della
categoria “Mamme sklerate da mancanza di sonno”.
Ho sottolineato il
verbo fare in forma passata perché, se state attraversando questo duro momento,
che mette alla prova nervi e stanchezza, voglio subito tranquillizzarvi che
presto passerà e molto probabilmente potrebbe essere prima di quanto pensiate e
soprattutto avvenire repentinamente dall’oggi al domani. La mia prima Bimba,
Giulia, si può dire che nei suoi primissimi mesi di vita dormisse pisolini
sporadici di mezz’ora per lo più in tarda mattinata, primo pomeriggio e prima
serata. Poi BASTA! Tutta la notte sveglia a giocare o essere cullata col Papà,
che dopo il lavoro passava con lei le notti in soggiorno mentre io cercavo di
“riposare” un pochino. Ogni volta che sembrava addormentata, facevamo per
posarla nella sua culletta ed ecco che si risvegliava urlante… aiuto!!! Questo
è uno dei motivi per cui fin dal primo giorno abbiamo optato per il
co-sleeping. L’altro motivo era la comodità di allattarla, appunto, ma ora ci
arriviamo. Man mano che Giulia cresceva la situazione andava pian pianino
migliorando, per la gioia di tutti e soprattutto del Papà, anche se fino ai 23
mesi contavo una media di 10/11 risvegli per notte (nei casi peggiori), 6/7
(quando mi andava di lusso). Un bel giorno mi resi conto che
tutti e tre nel lettone, più il gatto ed il mio pancione di 7 mesi era
diventato alquanto scomodo. Una sera, così per provare, convenimmo tutti di
comune accordo, che si poteva fare il tentativo di far dormire Giulietta nel lettino
a spondine nella sua cameretta, adiacente alla nostra, come una “bimba grande”.
Ebbene da quella notte Giulia dormì di punto in bianco nel suo lettino e per
quasi tutta la notte. I risvegli si diradarono a 4/3/2 e finchè non arrivò
Ludovico ci fu una tregua notturna. Con l’arrivo del Fratellino si ruppero un
po’ di equilibri conquistati con gran fatica e la gelosia portò a qualche
regressione, tra cui ritornare nel lettone dove ora c’era lei, Mamma, Papà,
Ludovico ed Otello il gatto. Fu così che adesso l’allattamento notturno diventò
tetta destra per Ludovico in mezzo a Mamma e
Papà e tetta sinistra per Giulia.
Neanche Ludovico fu un gran dormiglione, anche se andò meglio della Sorellina, i
risvegli erano comunque numerosi. La situazione fu un po’ pesante per me i
primi mesi perché, è inutile negarlo, il tandem è, almeno all’inizio, faticoso…
come tutto bisogna prenderci la mano e capire come accogliere le richieste ed i
tempi. Per fortuna però, grazie
all’allattamento e alla disponibilità immediata delle tette, riuscimmo a
gestire le prime notti e mano a mano tutte le altre. Tutti e due i miei
Monellini sono rimasti nel lettone per diversi anni finchè all’anno e mezzo di
Ludovico (Giulia ne aveva tre e mezzo) provammo a montare un lettino per lui
vicino a quello di Giulia e con il gioco di farsi coraggio da bravi Fratellini,
si provò come la prima volta a spostare i due piccolini nella loro cameretta.
Non fu da subito idilliaco ma pian piano compresero che anche loro erano più
comodi e rimasero lì per la maggior parte della notte salvo incursioni nelle
mattinate. Il momento in cui finalmente dormirono tutta la notte non lo ricordo
con precisione, penso sia avvenuto in maniera graduale. Resta il fatto che fino
a stamattina, eravamo tutti e 4, più Otello, nel lettone. Il ruolo
dell’allattamento in tutto questo can can notturno è stato importantissimo. Con
tutti questi risvegli, se non avessi avuto la tetta a disposizione, credo che sarei
impazzita!
Non riesco ad immaginare come sarei riuscita a svegliarmi del tutto,
ad alzarmi dal letto, a preparare e
somministrare infiniti biberon. La tetta
è stata davvero un’alleata preziosa ed un grande aiuto. Da subito mi sono resa
conto che tenendomi nel lettone i Bimbi (prima una e poi entrambi) era molto
più semplice riuscire a riposare perché di fatto potevo continuare ad
allattarli in uno stato di dormiveglia. Sonecchiando loro ciucciavano e si
riaddormentavano senza svegliarsi mai del tutto. La notte abbiamo nostri
alleati due importantissimi ormoni: l’ossitocina e la prolattina. Quest’ultima viene
prodotta maggiormente durante la notte ed è per questo che allattare la notte
preserva la durata dell’allattamento. Questi due ormoni, oltre a fare produrre
latte, hanno il compito di donare calma e infondere fiducia e dedizione alla
Mamma. Dormire insieme ed allattare la notte ci farà scoprire come il nostro
sonno e quello dei nostri Bimbi si sincronizzano. Basteranno i primi mugolii
del piccolo a farci tirar fuori la tetta e attaccarlo. Ci stupiremo, persino,
di accorgerci che avvolte saremo capaci di anticipare le loro richieste di
qualche secondo prima che loro si sveglino, garantendo così il sonno del piccolo
e di tutto il resto della Famiglia. Quando il Bimbo avrà terminato la sua
ciucciata si staccherà da solo dalla tetta continuando a dormire e noi al
massimo ci risveglieremo con le tette al vento ;) Averli accanto nel lettone è sicuramente per
molte Mamme un grande risparmio di tempo ed energie. Ci sono pèrò situazioni in
cui, per diversi motivi, si è preferito non avere i Bimbi nello stesso letto.
Queste Mamme che, hanno fatto una scelta diversa dalla mia, hanno comunque
saputo trovare spazi e tempi adeguati ai bisogni dei loro piccoli, scandendo le
ore della notte in altri modi ma sapendo allo stesso modo conciliare le
richieste del Bimbo con la propria necessità di dormire. Alle volte,
semplicemente capita che le nostre case non sono a “misura di sonno” dei nostri
Bambini. Prima si capisce insieme in che modo è più facile per noi e per loro
riuscire a riposare e prima si potranno apportare i dovuti accorgimenti, come
il lettino accanto al nostro letto, una comoda poltrona, un cuscino
allattamento, ecc. Purtroppo, però, resta il fatto che spesso i problemi
iniziali derivano dalle nostre aspettative
rispetto al sonno notturno dei nostri Bambini. Tante volte la realtà non
rispetta affatto quello che ci eravamo immaginate. Per esempio a me, dopo
l’esperienza disastrosa con Giulia, tutti mi dicevano: “vedrai che con il
secondo è diverso perché sarà l’opposto” e invece anche Ludovico non è stato possibile
definirlo un Bimbo che dormiva la notte. Cerchiamo pertanto di non farci gradi
illusioni su questo aspetto perché come per tutto ogni Bimbo è a se e non ci
sono massime o regole assolute che valgano per tutti. Il sonno, come altro, è
una competenza che deve essere acquisita, c’è chi impara a dormire prima e chi
dopo. Per i Bimbi allattati al seno teniamo a mente che il latte materno è
estremamente digeribile e che pertanto dopo appena due ore dalla poppata il
pancino del Bimbo è già vuoto. E’ chiaro quindi che il piccolo richiederà di
poppare con la stessa frequenza sia di giorno che di notte. Inoltre, i neonati,
hanno cicli di sonno-veglia molto più brevi di quelli di noi adulti, quindi i
risvegli, almeno fino ai tre anni, saranno frequenti e fisiologici. Il bambino ha inoltre periodi di sonno REM (un sonno
leggero, vigile e preziosissimo per lo sviluppo del loro cervello) molto più
lunghi rispetto all'adulto, durante i quali essi avvertono sensibilmente tutti
gli stimoli, compresa la fame e il bisogno di rassicurazione e di accudimento.
Rispondere con l’allattamento materno a questi bisogni rappresenta sicuramente
il modo più fisiologico e a mio avviso più dolce e tenero che c’è. Sento
spesso dire alle Mamme che solo dopo l’aggiunta i Bimbi dormono ma io non credo
assolutamente ci siano correlazioni, probabilmente quel Bimbo in quel dato momento
avrebbe iniziato a dormire comunque per diversi e svariati motivi. Si dice che
i Bimbi allattai artificialmente dormono di più di quelli allattati al seno e
anche qui mi sento di sfatare questo mito, poiché conosco molti Bimbi allattati
al seno che dormono tutta la notte o quasi e invece Bimbi allattati
artificialmente che costringono le loro Mamme ad armeggiare con Biberon diverse
volte a notte. Penso proprio che il fatto di dormire, o no, la notte dipenda
dal Bimbo ed è indipendente da quale sia
il suo tipo di allattamento. Per quanto riguarda la mia Famiglia torno a dire
per l’ennesima volta “Santa Tetta” che ha salvato le mie notti e soprattutto quelle del Papà. Resta il fatto
che le notti difficili ci saranno, a causa di qualche dentino o colichetta o
particolare nervosismo ed è ovvio che non sempre l’allattamento ci salverà ma
sicuramente ci aiuterà molto e comunque farà la magia nell’ordinario. Concludo
sorridendo al pensiero che queste notti movimentate un po’ mi mancano. Adesso
che Giulia e Ludovico dormono tutta la notte nella loro cameretta, sono io ad
alzarmi diverse volte ed andare da loro per rimboccargli le coperte, fargli una
carezzina o semplicemente godere nel vederli dormire. Poi ritorno nel lettone e
mi addormento guardando la porta e dicendo tra me “fa che arrivino presto a
farmi le coccole”.
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