domenica 31 gennaio 2016

Psicologia e dintorni... MANCATO SOSTEGNO ALL'ALLATTAMENTO E DEPRESSIONE POST PARTUM

Psicologia e dintorni
Sono Stefania Macchieraldo mamma di Tommaso 15 mesi. Psicologa di professione. Dopo essere passata attraverso il mare delle emozioni che una gravidanza e una nascita portano con sé, continuo l'entusiasmante avventura del crescere insieme al mio piccolo. E' stato, così, inevitabile portare anche la mia professione sul versante della passione di essere mamma: una mamma ad alto contatto, con un po' di nozioni professionali, molto imperfetta, allergica ai fanatismi e intollerante alle ingiustizie.


MANCATO SOSTEGNO ALL'ALLATTAMENTO E DEPRESSIONE POST PARTUM

Ci sono incontri che fanno scattare qualcosa e che per questo ci fanno decidere che sì, quella cosa lì ci piace.
Per me è stato così quando ho incontrato per la prima volta, per una consulenza relativa al portare in fascia, una “Mom's”.
In un mondo, quello della maternità, che, mi aveva sorpreso pieno di schieramenti, a volte anche piuttosto giudicanti, ho trovato, unite a quelle che potevano essere le sue idee di accudimento materno, in questa splendida mamma, tanto equilibrio e buon senso. E' stato così naturale raccontarle ma mia personale esperienza e, quasi contemporaneamente, decidere che sarebbe stato bello collaborare insieme per il benessere delle mamme e, ovviamente, dei loro bimbi.
Perché da non dimenticare mai è il fatto che un bimbo è sereno, se la sua mamma è serena.

Purtroppo ciò non è drammaticamente possibile in quei casi in cui si aggira lo spettro della depressione post partum.
Non ho intenzione qui di trattare in modo esauriente ed approfondito il tema complesso della depressione puerperale, ma ci tengo a riportare alcuni dati relativamente alla sua correlazione con il mancato sostegno all'allattamento, in donne che desiderano allattare al seno.
Uno studio della d.ssa Maria Iacovou, dell’Università di Cambridge, riportato su The Telegraph, testimonia che le donne che hanno provato ad allattare al seno, e non si sono riuscite, sono due volte più inclini a cadere nella depressione post partum.
La ricerca, una delle più vaste sull’argomento, è stata condotta su 10 mila donne britanniche e ha sottolineato, una volta di più, l’importanza di sostenere le mamme nell’allattamento al seno.
Il malessere della madre, come accennato, non rimane circoscritto alla stessa, ma ha effetti negativi anche sui piccoli.

Due sono le conseguenze principali sui figli rispetto alla depressione materna.
1) La riduzione significativa del numero di interazioni – verbali e non verbali – tra la neomamma e il suo bambino che, là dove non ci siano persone che si occupino del bambino, oltre la madre, offrendo un contributo affettivo, possono causare ritardi psico-emotivi e inadeguatezze cognitive anche a lungo termine nei bambini.
Una mamma che sorride al suo bambino mentre lo prende in braccio, che gli parla lentamente mentre lo guarda con dolcezza, attiva nel cervello del piccolo le prime capacità di rapportarsi agli altri in modo empatico e gli consente di costruire se stesso. Di converso, quando un bambino è trascurato, quando gli si dedicano solo le attenzioni alimentari e di pulizia fondamentali o nemmeno quelle, i suoi neuroni ricevono ben poco su cui attivarsi, le conseguenze saranno difficili da recuperare e questa esperienza precoce influenzerà l'idea che avranno di loro stessi e del mondo.
A livello cognitivo, questi bambini presentano successivamente un QI significativamente inferiore rispetto agli altri e spesso manifestano problemi di attenzione e di concentrazione.
Presentano, inoltre, disturbi comportamentali e una minore “competenza sociale” nelle relazioni con gli altri e un minore quoziente di intelligenza emotiva, che oggi sappiamo essere un fattore predittivo di riuscita nella vita molto più significativo del QI, perché l’intelligenza emotiva è un fattore essenziale di intelligenza sociale e di capacità di rapportarsi agli altri in modo efficace.
2) Altra non trascurabile conseguenza la riduzione significativa, del 20%, dei controlli pediatrici periodici e un aumento di ben il 44% dei consulti di emergenza per problemi acuti del bambino, rispetto ai bimbi di madri non depresse come illustra la ricerca su questo tema pubblicata su Pediatrics, a conferma di quanto l’attenzione alla depressione delle madri in puerperio sia urgente non solo per il benessere della madre ma anche del bambino.

E allora che fare?
Nei casi di dubbio rispetto ad una possibile depressione, intervenire consultando dei professionisti che potranno, dopo attenta valutazione, indirizzare la neo-mamma verso psicoterapia, anche integrata con farmacoterapia, nei casi più gravi, senza mai trascurare il coinvolgimento dei familiari vicini alla mamma.
E, poi, non dimenticare mai la grande forza della prevenzione che si può fare coinvolgendosi e coinvolgendo altre mamme in gruppi di sostegno alla maternità, come Mom's, che ci fanno scoprire cose che, forse, non immaginavamo nemmeno esistessero, ma soprattutto, offrono un sostegno pratico e presente, come le consulenze per l'allattamento, oltre al potersi confrontare con altre mamme e scoprire che non si è sole.

Buon anno mamme!

D.ssa Stefania Macchieraldo
Psicologa
Per le vostre domande, le vostre curiosità, o per proporre qualche argomento da trattare, mi potete contattare su facebook https://www.facebook.com/stefania.macchieraldo oppure sulla mia mail stefania.macchieraldo@gmail.com Sarò felice di ascoltarvi!

Riferimenti bibliografici:


Minkovitz C.S. Strobino D. Scharfstein D. Hou W. Miller T. Mistry K.B. Swartz K. (2005)
Maternal Depressive Symptoms and Children’s Receipt of Health Care in the First 3 Years of Life
Pediatrics 115: 306-314, 2005



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