Il “dormire” dei bambini: cultura vs natura
Una delle prime
domande che vengono poste alle neo mamme è proprio relativa al sonno del
bambino. Ci si sente chiedere: “Ti dorme la notte?”, oppure semplicemente “E’
bravo?”, che sottintende “Ti fa dormire la notte?”. Io adoro rispondere “Certo,
tra un risveglio e l’altro!”, con tanto di sorriso che spesso fa interrompere
il flusso di domande. Se devo continuare, ribadisco che il sonno dei bambini è
fisiologicamente spezzato, la Natura prevede ciò, per diversi motivi, e quindi
basta organizzarsi… Mi arrabbio sempre quando leggo in giro, o sento parlare,
di bambini piccoli, anche neonati o lattanti, che soffrono di “insonnia” o che
hanno disturbi del sonno… non è proprio vero! Sembra che i bambini siano
“malati” o “cattivi” se non dormono da subito tutta la notte, o se “scambiano
la notte per il giorno”, ma non c’è messaggio più sbagliato di questo!
I neonati sono fisiologicamente programmati per avere il
sonno spezzato, per diversi motivi. Il motivo principale è che i nostri neonati
non sanno di essere ormai nel ventunesimo secolo, dove non ci sono più
predatori per noi esseri umani: sono programmati ancora come se fossimo nella
preistoria, dove la lontananza dalla mamma significava morte o comunque grave
pericolo, e non svegliarsi per tante ore aveva lo stesso significato… Se la
mamma si allontanava e “dimenticava” il bambino, c’era una grande probabilità
che quel bambino venisse sbranato da qualche animale, se non avesse
“protestato”… e quindi i bambini che continuavano a dormire beati anche senza
la mamma vicina non sarebbero sopravvissuti a lungo, e l’evoluzione ha
preferito favorire altri comportamenti. Il nostro bambino che piange e si
sveglia se ci allontaniamo, che protesta vivacemente alle separazioni, in realtà
è il bambino che sarebbe sopravvissuto meglio ai tempi dei nostri avi: se,
appena rimasto solo, si metteva a piangere, era salvo: la mamma non poteva
dimenticarsi di lui. Ecco perché i neonati si svegliano spesso, controllano se
siamo accanto a loro, e non durano molto nel letto da soli se noi ci alziamo, o
peggio se chiediamo loro di dormire separati da noi per tutta la notte.
Un altro motivo per cui i bimbi si svegliano spesso è che,
se sono allattati al seno, richiedono spesso un piccolo rifornimento, in quanto
il latte umano è tra i più digeribili (una poppata viene digerita in circa 40
minuti), e tra i meno proteici, quindi i nostri piccoli hanno bisogno di
poppare molto spesso (le prime settimane, circa 10 volte nelle 24 ore), a
differenza dei latti di altri mammiferi, iperproteici, che consentono alle
madri di allattare anche solo una volta al giorno (come ad esempio i conigli).
Quindi, i nostri bimbi hanno davvero bisogno di poppare spesso, sia di giorno
che di notte, e succede proprio perché siamo fatti così. E hanno bisogno di
stare a stretto contatto con la mamma, per questo stesso motivo. Non è
pensabile che i primi mesi (e anni) i bimbi non si sveglino di notte, perché se
sono allattati richiederanno il rifornimento di latte e coccole anche quando è
buio, soprattutto se devono anche recuperare la lontananza dalla mamma che
lavora. Se non sono allattati, cambia poco, perché il loro comportamento sarà
lo stesso, richiederanno di essere nutriti ogni poche ore, per molto tempo
anche di notte, e anche se ad un certo punto non dovessero più necessitare di
poppate notturne, è normale che i risvegli siano ancora presenti, fin oltre i 3
anni.
♥ Mamma Lucia ♥
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