lunedì 4 novembre 2013

Il “dormire” dei bambini: cultura vs natura

Il “dormire” dei bambini: cultura vs natura
Una delle prime domande che vengono poste alle neo mamme è proprio relativa al sonno del bambino. Ci si sente chiedere: “Ti dorme la notte?”, oppure semplicemente “E’ bravo?”, che sottintende “Ti fa dormire la notte?”. Io adoro rispondere “Certo, tra un risveglio e l’altro!”, con tanto di sorriso che spesso fa interrompere il flusso di domande. Se devo continuare, ribadisco che il sonno dei bambini è fisiologicamente spezzato, la Natura prevede ciò, per diversi motivi, e quindi basta organizzarsi… Mi arrabbio sempre quando leggo in giro, o sento parlare, di bambini piccoli, anche neonati o lattanti, che soffrono di “insonnia” o che hanno disturbi del sonno… non è proprio vero! Sembra che i bambini siano “malati” o “cattivi” se non dormono da subito tutta la notte, o se “scambiano la notte per il giorno”, ma non c’è messaggio più sbagliato di questo!
I neonati sono fisiologicamente programmati per avere il sonno spezzato, per diversi motivi. Il motivo principale è che i nostri neonati non sanno di essere ormai nel ventunesimo secolo, dove non ci sono più predatori per noi esseri umani: sono programmati ancora come se fossimo nella preistoria, dove la lontananza dalla mamma significava morte o comunque grave pericolo, e non svegliarsi per tante ore aveva lo stesso significato… Se la mamma si allontanava e “dimenticava” il bambino, c’era una grande probabilità che quel bambino venisse sbranato da qualche animale, se non avesse “protestato”… e quindi i bambini che continuavano a dormire beati anche senza la mamma vicina non sarebbero sopravvissuti a lungo, e l’evoluzione ha preferito favorire altri comportamenti. Il nostro bambino che piange e si sveglia se ci allontaniamo, che protesta vivacemente alle separazioni, in realtà è il bambino che sarebbe sopravvissuto meglio ai tempi dei nostri avi: se, appena rimasto solo, si metteva a piangere, era salvo: la mamma non poteva dimenticarsi di lui. Ecco perché i neonati si svegliano spesso, controllano se siamo accanto a loro, e non durano molto nel letto da soli se noi ci alziamo, o peggio se chiediamo loro di dormire separati da noi per tutta la notte.
Un altro motivo per cui i bimbi si svegliano spesso è che, se sono allattati al seno, richiedono spesso un piccolo rifornimento, in quanto il latte umano è tra i più digeribili (una poppata viene digerita in circa 40 minuti), e tra i meno proteici, quindi i nostri piccoli hanno bisogno di poppare molto spesso (le prime settimane, circa 10 volte nelle 24 ore), a differenza dei latti di altri mammiferi, iperproteici, che consentono alle madri di allattare anche solo una volta al giorno (come ad esempio i conigli). Quindi, i nostri bimbi hanno davvero bisogno di poppare spesso, sia di giorno che di notte, e succede proprio perché siamo fatti così. E hanno bisogno di stare a stretto contatto con la mamma, per questo stesso motivo. Non è pensabile che i primi mesi (e anni) i bimbi non si sveglino di notte, perché se sono allattati richiederanno il rifornimento di latte e coccole anche quando è buio, soprattutto se devono anche recuperare la lontananza dalla mamma che lavora. Se non sono allattati, cambia poco, perché il loro comportamento sarà lo stesso, richiederanno di essere nutriti ogni poche ore, per molto tempo anche di notte, e anche se ad un certo punto non dovessero più necessitare di poppate notturne, è normale che i risvegli siano ancora presenti, fin oltre i 3 anni.
Mamma Lucia


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