lunedì 5 maggio 2014

Co-sleeping…perché sì?

Co-sleeping…perché sì?

Intervista tratta dalla rivista “giovani genitori” gennaio 2014 http://www.giovanigenitori.it/scegli_citta.php
1)      Cosa vuol dire per te praticare il cosleeping?
Quando ero in dolce attesa di Lucia, la mia bimba che ora ha 15 mesi, non avevo la più pallida idea di cosa potesse dire essere mamma; avevo una vaga idea su tutto e come la maggior parte delle persone, ho preparato al sua cameretta con il suo lettino e le sue cosine, credendo che lei avrebbe dormito lì, nella sua cameretta. Ma quando è nata lei aveva già le idee chiare per fortuna! Malgrado il TC l’ho allattata da subito (ed allatto ancora ora) ed il fatto di averla accanto la notte ci permetteva di riposare tutti, senza neppure svegliare il papà, perché al primo accenno di Lucia, aveva la sua tetta self service. Sentire il suo respiro, il suo calore e intravedere il suo viso con la lucina notturna di notte, ci rende felici, sia a me che al papà, e non ci ha mai fatto passare una sola notte in bianco! Ora abbiamo già attrezzato la camera con un side bed (il lettino senza una sbarra legato al lettone e adeguato le altezza dei materassi) per avere più spazio perché a marzo arriverà il fratellino e questa volta non abbiamo dubbi sul dove dormirà :)

2)       Quali sono i vantaggi che hai riscontrato?
Oltre a facilitare l’allattamento  a richiesta (la prolattina viene stimolata di più la notte) ed il fatto di poter dormire di più, il cosleeping previene la sids; il respiro del bambino si sincronizza con quello della mamma, il contatto ed i movimenti materni facilitano dei piccoli risvegli. Poi per noi è naturale, è seguire il nostro istinto ed il nostro amore; tutti i cuccioli di mammifero dormono con la mamma, non capisco neppure perché si debba aver fretta di staccarsi e renderli “indipendenti” a 4 mesi, come suggeriscono certi metodi senza nessun fondamento scientifico e reputati pericolosi.

3)      Quali sono le principali critiche, se ce ne sono state, che ti sono state rivolte da chi non pratica questo metodo?
Come tutte le critiche fatte allo stile di accudimento ad alto contatto; in una società dove viene insegnato il distacco precoce, il latte artificiale, il non stare troppo in braccio, anche il dormire tutta la notte e separati sono le nuove leggi; la mamma deve rientrare presto al lavoro e deve staccarsi il prima possibile per essere produttiva. Quindi lo vizi troppo, non sarà mai indipendente e così via, ma ci rido su; io so che i bisogni di contatto del bambino vanno soddisfatti e che un accudimento prossimale aiuta a renderlo più sicuro da adulto. Ah la critica “migliore” è che non avrò più intimità con il mio compagno…come se esistesse solo la camera da letto! J (ps ed io sono incinta del mio secondo figlio…pur condividendo il sonno)

4)      C'è qualche consiglio che ti senti di dare alle mamme che vogliono avvicinarsi al cosleeping?
Di fare di testa propria ed ignorare le critiche, che tanto arriveranno qualsiasi scelta noi faremo. Ogni famiglia deve trovare il proprio equilibrio e non esiste nessuna regola fissa, ne manuale che ci insegni a crescere un bambino; si deve solo seguire il bisogno del bambino ed il proprio istinto; è riprovato che una madre che dorme lontana dal suo cucciolo si sveglia molte volte per controllare “se respira” e questo fa parte del nostro istinto e già si capisce che dormire separati crea un ansia nella ma madre e che dal punto di vista istintivo è sbagliato. E per togliersi qualche dubbio possono leggere saggi libri come “besame mucho” o “e se poi prende il vizio”. Sono illuminanti!


A cura di mamma Silvia ♥

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